mercoledì 26 febbraio 2014

STYLE / RIOT GIRRRL



Le RiotGrrrl combattevano contro il predominio maschile.
Lo facevano suonando canzoni senza avere grandi abilità tecniche. Ma storicamente hanno avuto il loro momento: fa sempre bene alle donne vederne altre che s'incazzano e che fanno lavori da uomini.

Non parliamo delle Hole, non parliamo neanche di PJ Harvey: ci sono tantissime band che non hanno sfondato proprio per l'origine di quel che erano, disprezzando le major, seguendo l'ideale del DIY, del punk think. Era l'epoca delle compiante fanzine, madri di tutti i blog e di tutte le riviste on-line. Grafica semplice, collage, messaggi chiari e semplici.

Una band che rimane nei miei ricordi di ragazzina disiorentata e assetata di novità sono sicuramente Le Tigre trio fondato nel 1998 da Kathleen Hanna (Ex Bikini Kill). Kathleen dopo una festa a casa dell'allora ragazzo Kurt Cobain scrisse su un muro: "Kurt smell like teen spirit".
(Quando si dice il contributo di una donna).

All'inizio suonano per la Lady Records, poi continuando a collaborare con etichette indipendenti firmano anche per la Universal. Fino al 2006 suonano indisturbate poi piccola pausa dove, chi riesce fa la parrucchiera e/o un figlio, per poi annunciare nel 2010 una collaborazione con Christina Aguilera. Questo mi rimane un mistero.

Kathleen si è sposata poi con Ad-Rock dei Beastie Boys. 
Lo stile di tutte le Riot Girrrl era non averlo: fregarsene. Potevano fare qualsiasi cosa, anche non depilarsi, senza compiacere nessuno. Personalmente a certe cose non rinuncio, uomo o no, anche se mi pento ogni volta che sento lo STRAAP.

Ma è sempre una lezione che tutte noi dovremmo ripassare ogni volta che non ci sentiamo all'altezza, e ogni volta che qualcuno ci dice come dovremmo vestirci e comportarci.

In ogni caso, che siano le The Slits, o le Runaways, le Bratmobile, o le stesse Bikini Kill, tutte loro hanno avuto un impatto fondamentale nelle ragazze che eravamo allora, anche senza essere lesbiche o pelose. Eravamo parte di un processo culturale, ci sentivamo al centro del mondo.

Un movimento diverso dal femminismo di vent'anni prima per il semplice fatto che lo si poteva dimostrare facendo un lavoro da uomini.

E poi sono arrivate le Pussy Riot.





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